Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge intende promuovere e valorizzare il prodotto gastronomico più comunemente denominato «pizzoccheri di Teglio». I pizzoccheri di Teglio sono un piatto gastronomico famoso in tutto il mondo, hanno origine incerta, anche se la tradizione vorrebbe farli risalire al '500, ma la realtà li colloca assai più vicini al gusto dei gastronomi del '900. Una lunga storia che parte dalle varie componenti che ne caratterizzano la ricetta: in primis quel grano saraceno antico che era coltivato sui versanti retici della Valtellina centrale, le verze, le patate, il formaggio Valtellina Casera dop, eccetera.
      La parola si riteneva un tempo che derivasse da «pinzochere» (beghine), ma, invece, più recenti studi la farebbero derivare da «pizockel» (gnocco di farina, nel linguaggio culinario specializzato tedesco).
      Oggi sono un piatto prelibato che i ristoranti della Valtellina e di Teglio in particolare servono seguendo un'antica ricetta che l'Accademia del pizzocchero di Teglio ha studiato e depositato e che si accompagna ai formaggi tipici della valle e al Valtellina superiore.
      La tutela di questo piatto «finito» nasce dall'esigenza di rappresentare nella storia di un prodotto gastronomico anche le sue radici e la cultura che l'ha generato. Valorizzando il «distretto di ristorazione» del pizzocchero di Teglio si intende promuovere anche l'insieme delle energie e delle tradizioni locali che ne amplificano la bontà e il suo territorio quale espressione delle migliori tradizioni contadine

 

Pag. 2

della nostra comunità e delle radici della nostra cultura, del nostro stesso patrimonio umano e morale.
      L'Accademia del pizzocchero di Teglio ha svolto in questi anni una funzione estremamente importante per contribuire a salvaguardare, valorizzare e accrescere la conoscenza dell'enogastronomia valtellinese anche e soprattutto come espressione di costume, di civiltà, di cultura e di scienza. I «pizzoccheri di Teglio» non rappresentano solo un piatto tipico, qualcosa di semplicemente alimentare, commestibile e gustoso, ma una tale e specifica unione di ingredienti semplici che trova, nell'equilibrio e nella fusione delle sostanze, la sua più alta affermazione. Sono armonia e gusto e portano direttamente ai piaceri della vista, del palato e della gola.
      Grano saraceno e pizzoccheri, dopo una lunga e incerta storia, portano oggi in tavola, nel piatto finito, il piacere della riscoperta di sapori che Gerardo Monizza nel suo «Di grano antico» magistralmente definisce «legati alla terra e tali da permettere di ricreare un clima, sebbene immaginario, di tranquilla convivenza che la vita frenetica del mondo moderno non sembra sapere offrire. I Pizzoccheri sono dunque un piatto carico di ideologia positiva, di cultura di luoghi valtellinesi e di conoscenza popolare. Essendo fatti con grano antico consentono di assaggiare - con i sapori di oggi - la corposa sapienza della cucina tradizionale». Ecco perché oltre alla tutela dei nostri prodotti tipici è opportuno creare un circuito di ristorazione che tuteli i migliori distretti della ristorazione italiana, a sostegno di un più vasto movimento di tutela e di rispetto delle antiche tradizioni dei piccoli comuni, del turismo enogastronomico, di riscoperta di saperi e di sapori che hanno fatto la storia dell'Italia.
      Anche i «pizzoccheri di Teglio» a pieno titolo possono contribuire a non disperdere questo enorme patrimonio di valori tipicamente italiani.
      L'articolo 1 della presente proposta di legge indica le finalità di tutela e di valorizzazione dei «pizzoccheri di Teglio».
      L'articolo 2 prevede l'istituzione del distretto di ristorazione della Valtellina e del Comitato per la tutela e la valorizzazione dei prodotti gastronomici della provincia di Sondrio e dei «pizzoccheri di Teglio».
      L'articolo 3 prevede la predisposizione di itinerari turistici, culturali e gastronomici e il relativo disciplinare.
      L'articolo 4 individua la copertura finanziaria.
      L'articolo 5 reca la data di entrata in vigore.
      L'allegato A, infine, reca la ricetta originale dei «pizzoccheri di Teglio».
 

Pag. 3